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Come facciamo a distinguere le decisioni giuste da quelle errate?
Le giuste non tengono conto dei sentimenti, dei risentimenti, delle mancanze, della personalità, della solitudine, della felicità illusoria,
del vuoto riempito.
La cosa giusta è quella che rispetta la nostra libertà fisica, psichica, animica.
La cosa giusta è una bilancia il cui asse è immobile.
L’asse siamo noi?
L’asse è l’Essere.
L’Essere non ha risentimento, non soffre, non ha paura, non si sente solo.
L’Essere è stabile e sa prendere decisioni al di là della personalità.
Vede il bene ed il male, il bianco ed il nero, sa scegliere fra l’uno e l’altro tenendo bene a fuoco il rispetto di sé.
Non è la personalità che deve godere, non è il vuoto che deve essere riempito, ma è la giustizia che deve essere rispettata e scelta.
Se non ci si muove in questo modo, i semi daranno frutti amari.
Questo è per tutti.
L’importante è farsi la domanda:
“Agisco per la giustizia o agisco per la mia personalità?
Agisco per il bene di tutti o agisco per il bene mio?
Agisco per la pienezza di tutto o agisco per il vuoto che ho?”
Queste sono le domande da porsi.
Azmael