Sono a portarvi gli insegnamenti tanto attesi

da canalizzazione del 3 febbraio 2004

Pace fratelli miei, sono a portarvi gli insegnamenti tanto attesi. Prendeteli come racconti, pensateci su, meditateli, perché dovranno nascere delle domande da queste mie parole. Inizierò il racconto in modo semplice e voi ascoltatelo semplicemente come si fa quando si ascolta un amico che vi rende partecipi di una storia.

Ogni uomo ha in sé la storia e le fattezze di tutto, dove tutto si intende dalla più piccola cosa alla più grande. Ogni piccolo sistema risponde alle stesse leggi di un grande sistema.

Per esempio, un atomo di materia è sottoposto alle stesse leggi di un uomo, che è formato da miliardi di atomi. Se l’uomo si nutre, anche l’atomo si nutre e viceversa. Se l’uomo respira, anche l’atomo respira. Hanno tutto in comune, così la vita come la morte. Ma, intendiamoci, la vita è quel lasso di tempo che inizia il giorno del nostro compleanno e termina con l’ultimo respiro. Questo è quello che intendete voi per vita.

Ma non è esatto.

La vita è tutto ciò che è nel tempo e nello spazio. Se siamo e ci rendiamo conto di essere è perché l’IO si è spostato al di fuori di tutto.

Io so che queste mie parole si presentano ermetiche, vi farò un esempio per semplificarvi le cose.
Immaginate di essere al buio completo, non c’è alcuna fonte di luce intorno a voi, non potete muovervi, potete solo pensare, non potete toccare il vostro corpo, quindi non sapete come siete fatti; i vostri occhi non vedono nulla e le vostre orecchie non sentono niente.

Chi siete? Come siete?

Avete coscienza, però, che ci sono cose intorno a voi, che esistete, perché il rumore del vostro Essere è presente.
Il rumore del vostro Essere insieme a rumori di altri esseri vibrano, ed è nella grande vibrazione che nasce la vita. Da quel buio nasce la luce.

Di colpo si esce da quel posto buio e al di fuori c’è un’altra prospettiva, ci siamo allontanati dal primordio, abbiamo inventato il tempo e lo spazio. Le misure. È così per tutte le cose. Al di fuori del primordio tutto è misurabile.

Ma le prospettive cambiano.
Se siete sdraiati su di un prato il vostro punto di vista vi farà vedere l’erba, gli alberi, forse l’orizzonte, ma sicuramente limitato. Osservate tutto bene in questa posizione perché niente è superfluo.

Se vi alzate in piedi il paesaggio sembrerà diverso, potete vedere molte più cose e molto più lontano. Se salite sul tetto di casa, l’orizzonte sarà sicuramente più ampio e così via.

Più vi allontanate dal prato e salite in alto, più cose saranno presenti alla vostra vista. Su un aereo vi accorgete che l’orizzonte è curvo e non piatto; su un mezzo spaziale vi accorgete che la Terra è rotonda, una bellissima sfera blu brillante. E così via.
Più si sale, più si acquista coscienza, più ci si allontana dal primordio, più complesse sono le strutture atomiche, molecolari, i sistemi.

Ma tutto, proprio tutto, deriva dal primordio.
Immaginate due imbuti uniti dal becco che si vanno ad unire anche all’apice del calice; in questa immagine è racchiuso tutto ciò che vi ho detto finora.

È al centro esatto dell’unione dei due becchi, che si crea il punto “zero”. Ed ogni ritorno ad esso è un ciclo evolutivo. Ogni ciclo evolutivo è formato da tante vite e tante morti, sempre che si possa chiamarla morte.

Nel punto dove si trova l’uomo tutto può essere visto, ciò che è dietro e ciò che è da venire in quel ciclo evolutivo.
Pensate a queste mie ultime parole.

Ogni cosa creata è sottoposta a sette forze, sette qualità, sette gradi di crescita, sette sensi. Voi ne conoscete cinque, ma sono sette.

Vista, udito, tatto, gusto, olfatto, intuito e lettura del pensiero.

Alcuni a volte utilizzano l’intuito, riescono a fare capolino in un grado più alto e pochissimi uniscono i propri pensieri ad altri così da captarli.

L’intuito si acquisisce ponendo attenzione a quanto ci circonda, anche se non ci appare interessante; mentre la lettura del pensiero si attiva con l’amore.
Solo amando veramente si aprono le porte dei pensieri altrui.

Per oggi basta così. Spero che io vi abbia incuriosito e che mi chiediate qualcosa in merito. Ora vi abbraccio fraternamente in attesa del prossimo racconto.

Ekomenos